Giornaliste minacciate
vs
camorriste

Terza Edizione

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La terza è stata un’edizione tutta al femminile e ha messo a confronto le donne che combattono la mafia (magistrate, giornaliste, forze di polizia) con quelle che della Camorra sono state protagoniste in negativo, ricoprendo a volte anche ruoli di primo piano per poi dissociarsene e, in alcuni casi, collaborare con la giustizia.

Il Forum multimediale e internazionale dell’informazione contro le mafie del 2017 si è svolto in collaborazione con Crime+Investigation ( canale A+N Networks della piattaforma Sky), Alice nella città, all’interno della Festa del Cinema di Roma, all’Auditorium “Parco della Musica” di Roma.

L’occasione di un incontro molto complesso e di grande interesse per il pubblico di giovani e giovanissimi che hanno affollato la tecnostruttura di Alice nella città, è stata l’anteprima della seconda serie di “Camorriste” docu fiction di Crime+Investigation.

Gli EVENTi

Sono stata una camorrista- questo è il titolo dell’incontro che ha dato inizio alla giornata del 30 ottobre. Cristina Pinto, detta Nikita, protagonista dell’omonima puntata della prima serie diretta da Paolo Colangeli, ha raccontato la sua storia .

Ma se qualcuna è finita nella rete della malavita, qualcun’altra sta spendendo energie e tempo a combatterla e spesso deve vivere sotto scorta. Come Federica Angeli coraggiosa cronista di La Repubblica che ha indagato e scoperchiato la pentola maleodorante dei clan mafiosi del litorale di Ostia. “La mattina del 17 luglio 2013, dopo due pesanti minacce, mi fu assegnata la scorta, che da allora mi accompagna in ogni passo. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Non sono più libera”.

O Marilena Natale a cui davvero si adatta il nome di “madre coraggio” capace di esibire sfrontatamente i microfoni di Piuenne Tv davanti alle facce prima attonite e poi minacciose dei boss della “terra dei fuochi”: “Quando tocchi la “monnezza” finisci sempre in mezzo”, commenta Marilena.

O come Ester Castano, La Presse, Milano che si racconta così: “La mia storia di cronista alle prime armi è legata a Sedriano, 11 mila abitanti nell’hinterland milanese, primo comune della Lombardia sciolto per mafia. È difficile fare la giornalista in un luogo dove tutti negano l’esistenza della mafia e del malaffare, dove tutti magari parlano di mafia e di malaffare ma sostengono che sono faccende che non riguardano – nemmeno sfiorano – la loro comunità”.

Lazio, Campania, ma anche Nord produttivo e industriale, per poi riscendere verso il martoriato Sud e incontrare Mariù Mastrogiovanni che a Casarano, provincia di Lecce, ha fondato un giornale, “Il Tacco d’Italia” che denuncia puntualmente intrecci loschi fra “sacra corona unita” e poter locale, al punto di essere stata minacciata dal sindaco Gianni Stefano che all’indomani della pubblicazione di quell’inchiesta fece affiggere dei manifesti in cui invitava la cittadinanza a “reagire” contro la giornalista.

Non è da meno Angela Corica che dal suo paese, Cinque Frondi, provincia di Reggio Calabria, o meglio nella tristemente nota Piana di Gioia Tauro, ha dovuto andarsene. Quando aveva 25 anni la sua auto è stata crivellata di colpi di pistola. “Era un avvertimento. Avevo appena cominciato a fare questo mestiere ed evidentemente lo facevo in un modo che disturbava il quieto vivere del mio paese”.

L’incontro con i giornalisti

Se all’Auditorium è la narrazione personale a farla da padrone, il giorno dopo 31 ottobre, alla Federazione Nazionale della Stampa, momento di approfondimento e di formazione per i tanti giornalisti presenti.

Il fenomeno della criminalità organizzata , vista “ al femminile” e non solo, è stata analizzata anche sotto il profilo sociale, politico ed economico. Perché le mafie non sono fiction, sono organizzazioni complesse, a metà fra una grande industria e un esercito malavitoso, che hanno agganci dovunque “le porti il denaro”, come diceva Giovanni Falcone.

Si sono susseguiti gli interventi di Paola Giannetakis (direttore scientifico Master Crime Science & Investigation della Link Campus University), Vincenzo Scotti (Presidente Link Campus e già Ministro dell’Interno 1990-92) Teresa Principato (Procuratore aggiunto Direzione Nazionale Antimafia); Maria Laura Lalia Morra (magistrato della DDA di Napoli), Marco Delmastro (Direttore Servizio Economico-Statistico Agcom) e Giampiero Cioffredi (Presidente Osservatorio Legalità Regione Lazio).

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