Il presidente del Senato Pietro Grasso pubblica un nuovo libro, “Storie di sangue, amici e fantasmi” (Feltrinelli). E’ l’occasione per tornare a ragionare sulle stragi palermitane di venticinque anni fa, quelle in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. All’epoca Grasso combatteva la mafia da magistrato. Oggi è la seconda carica dello Stato. “Bisogna smitizzare Falcone e Borsellino, non presentarli ai giovani come eroi. Erano sicuramente dei fuoriclasse, ma nella quotidianità erano anche persone normali, che si impegnavano e facevano il proprio dovere. Quello che dovrebbe fare ognuno di noi”.
Intervista di Attilio Bolzoni e Salvo Palazzolo